Mal di stomaco:
cosa potrebbe essere?

Praticamente tutti ne soffrono più volte nella vita e per innumerevoli ragioni differenti, non sempre chiaramente identificabili. Scopriamo insieme le cause e i rimedi per il mal di stomaco.

Il mal di stomaco è uno dei disturbi più diffusi in ogni parte del mondo e in persone di ogni età, a partire dalla prima infanzia. Nella maggioranza dei casi, il fastidio gastrico o gastrointestinale che si sperimenta è lieve-moderato e passeggero e non è dovuto a vere e proprie malattie dell’apparato digerente, ma soltanto a un’indigestione acuta occasionale o a una tendenza alla cattiva digestione cronica, legata ad abitudini alimentari errate o a problemi funzionali, spesso favoriti dallo stress.

In generale, quindi, la comparsa di mal di stomaco non deve preoccupare troppo e il malessere può essere gestito senza interpellare il medico. Tuttavia, dal momento che il mal di pancia è una manifestazione molto generica che può segnalare anche la presenza di infiammazione o lesioni della mucosa gastrica, infezioni o altre patologie serie a carico dello stomaco, dell’intestino o di altri organi, in tutti i casi in cui il problema non sia lieve e passeggero è sempre bene consultare il proprio medico di famiglia per ricevere una diagnosi precisa e indicazioni affidabili sui trattamenti da effettuare.

Ecco qualche informazione per capire meglio di che tipo di mal di stomaco si può soffrire e come comportarsi per ottenere sollievo in modo sicuro.

Mal di stomaco: quali sono i sintomi

I sintomi del mal di stomaco sono estremamente variabili per tipologia, combinazione e intensità in relazione alla causa che ha determinato il malessere, alla sua gravità, all’età e alla sensibilità della persona interessata. Benché si tratti di manifestazioni per lo più aspecifiche, l’analisi attenta delle loro caratteristiche e di altri segni e sintomi lamentati dal paziente permette al medico di orientare la diagnosi e la scelta dei trattamenti da somministrare.

Per esempio, l’indigestione acuta che può comparire dopo pasti troppo abbondanti o ricchi di grassi, si riconosce per l’insorgenza di fastidio, gonfiore addominale e sensazione di pesantezza, accompagnate da acidità e bruciore di stomaco, soprattutto nella parte superiore dell’addome. In genere, in una prima fase sono presenti anche eruttazioni ripetute e alitosi, mentre in un momento successivo della digestione possono manifestarsi meteorismo intestinale e flatulenza.

Se la cattiva digestione è cronica, questi stessi sintomi tendono a essere ricorrenti, presentandosi praticamente dopo tutti i pasti principali, ma più sfumati e di norma accompagnati anche da mal di testa e difficoltà di concentrazione. In questi casi, si parla di dispepsia.

Quando il mal di stomaco è associato a una sindrome influenzale o a una gastroenterite virale o batterica possono essere riscontrati anche nausea e vomito, diarrea e febbre. In caso di gastroenterite, in genere, sono presenti anche crampi addominali e spasmi nella parte inferiore della pancia.

In molti casi, il dolore addominale è localizzato al centro del petto e si presenta sotto forma di peso e bruciore di stomaco, anche con fitte. In genere, sintomi di questo tipo indicano un’eccessiva produzione di succhi gastrici che causano irritazione e infiammazione la mucosa gastrica (gastrite), fino a danneggiarla, causando ulcera gastrica (o peptica) molto dolorosa.

Quando bruciore di stomaco e dolore al centro del petto compaiono durante la notte oppure quando ci si corica o si compiono sforzi subito dopo i pasti, molto probabilmente oltre a un’iperproduzione di acido gastrico è presente anche una scarsa tenuta del cardias (la valvola che separa lo stomaco dell’esofago) e il fastidio che si prova è dovuto al reflusso gastroesofageo: un disturbo estremamente diffuso nei Paesi occidentali, che può far arrivare i succhi gastrici acidi fino alla gola e alla bocca. È importante comunque fare riferimento al Medico di Medicina Generale qualora la sintomatologia non si risolva in breve tempo o quando i disturbi siano ricorrenti.

Le cause del mal di stomaco

Come anticipato, le condizioni che possono determinare l’insorgenza del mal di stomaco e dei sintomi di contorno sono numerosissime e non sempre facili da individuare: in alcuni casi manifestazioni simili possono essere attribuite a disturbi di base molto diversi, in altri il fastidio provato non corrisponde alla gravità della malattia che lo genera.

Fortunatamente, i mal di stomaco più comuni non dipendono da alterazioni o danni significativi a carico dell’apparato digerente e ciascuno impara a riconoscere le caratteristiche del proprio malessere gastrico sulla base dell’esperienza. Ciò permette di capire quando è il caso di rivolgersi al medico di famiglia o, addirittura, al Pronto soccorso e quando, invece, è possibile gestire il disturbo autonomamente.

Tra le cause più comuni di mal di pancia (inteso come disturbo a esofago, stomaco o intestino) si possono ricordare:

  • abitudini alimentari scorrette e/o difetti di masticazione
  • nervosismo, ansia, stress
  • dispepsia cronica (difficoltà digestive ricorrenti di tipo funzionale)
  • indigestione acuta occasionale
  • gastrite o gastroduodenite (infiammazione di stomaco o duodeno, il primo tratto dell’intestino)
  • assunzione cronica/abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans)
  • assunzione di medicinali che aumentano la secrezione di acido, irritano la mucosa gastrica e del duodeno o alterano il microbiota intestinale (corticosteroidi, antibiotici ecc.)
  • malattia da reflusso gastroesofageo (spesso in associazione a condizioni di sovrappeso/obesità)
  • intolleranze alimentari (al lattosio, al glutine ecc.)
  • gastroenterite virale o batterica
  • intossicazioni alimentari
  • squilibri ormonali (gravidanza, menopausa, sindrome premestruale, ecc.)

Mal di stomaco: i rimedi

Per trattare correttamente e in modo efficace il mal di stomaco è, innanzitutto, necessario capire la causa che l’ha generato.

In caso di indigestione causata da un pasto troppo abbondante o da circostanze che hanno disturbato la funzionalità dell’apparato digerente (un colpo di freddo, un momento di nervosismo, un’interruzione brusca del pasto ecc.), è possibile attenuare sintomi come acidità, bruciore di stomaco e sensazione di peso assumendo farmaci antiacidi in compresse o bustine orosolubili (da sciogliere in bocca), per esempio a base sodio bicarbonato, calcio carbonato, idrossido di alluminio, magnesio carbonato o idrossido di magnesio, che tamponano l’acido in eccesso e offrono un rapido sollievo.

Per ottenere un effetto più marcato anche su gonfiore addominale e meteorismo intestinale, è consigliabile scegliere anche un composto anti-gas, come per esempio il dimeticone, il simeticone o carbone vegetale. Preparati di questo tipo, acquistabili senza ricetta medica in farmacia o parafarmacia, può essere assunto anche al bisogno, dopo aver verificato con il medico che il problema di cattiva digestione non dipende da malattie specifiche.

Allo stesso modo, rimedi antiacidi di questo tipo possono essere assunti come “supporto occasionale” anche in caso di reflusso gastroesofageo, quando la terapia, per esempio con farmaci inibitori di pompa protonica (PPI), non riesce a neutralizzare completamente l’acidità eccessiva.

Per tutte le altre possibili cause di mal di stomaco e problemi di digestione persistenti o ricorrenti è bene far riferimento al medico, che dopo aver valutato tutti i sintomi presenti e gli esiti degli esami prescritti, potrà indicare i trattamenti appropriati.

Mal di stomaco: prevenzione

Evitare il mal di stomaco non è sempre possibile, ma esistono diverse strategie di prevenzione comportamentali e igieniche che possono ridurre al minimo i problemi legati alla cattiva digestione, alla gastrite, al reflusso gastroesofageo e alla gastroenterite batterica o virale.

Ecco qualche consiglio utile per proteggere l’apparato digerente e assicurarsi il massimo benessere gastrico e intestinale:

  • seguire una dieta sana e bilanciata, basata su cibi freschi, con prevalenza di cereali, frutta e verdura (non troppo acide), legumi, latticini magri, pesce e carni bianche e oli vegetali a crudo
  • limitare il consumo di grassi animali, fritti, carni rosse e formaggi grassi, creme, intingoli e sughi, cibi piccanti o molto speziati, dolciumi e prodotti alimentari industriali in genere
  • limitare l’assunzione di vino, birra, bevande gassate, caffè e bibite contenenti caffeina
  • suddividere il cibo assunto durante la giornata in 5-6 pasti leggeri e spuntini
  • bere preferibilmente prima di mangiare o comunque lontano dai pasti
  • masticare piano, a lungo, evitando di parlare mentre si mangia per non introdurre aria in eccesso nello stomaco insieme al cibo (aerofagia)
  • non sedersi né coricarsi subito dopo aver mangiato, ma passeggiare per almeno 15-20 minuti per favorire la digestione
  • evitare il fumo e il consumo eccessivo di alcolici (va ricordato che l’alcool è tossico per l’organismo e può causare seri danni a tutto l’apparato digerente)
  • evitare il più possibile situazioni che generano ansia e nervosismo; imparare a gestire lo stress e a rilassarsi
  • praticare regolarmente attività fisica, evitando però di compiere sforzi eccessivi dopo i pasti principali o la sera dopo cena: ciò permetterà di prevenire sovrappeso/obesità e lo sviluppo di reflusso gastroesofageo
  • se si soffre di reflusso gastroesofageo, porre uno spessore di circa 10 cm sotto il materasso, dal lato della testa e dormire sul fianco destro
  • in presenza di acidità di stomaco occasionale, assumere farmaci antiacidi da banco all’esordio dei sintomi
  • assumere farmaci soltanto quando effettivamente necessari, rispettando dosaggi, tempi e modalità di trattamento prescritti dal medico o indicati sulle confezioni
  • lavarsi sempre le mani con acqua e sapone prima di maneggiare gli alimenti, cucinare o mettersi a tavola
  • verificare sempre il buono stato di conservazione di cibi e bevande prima di cucinarli e mangiarli; scartare ogni alimento con aspetto, odore o sapore sospetti o che abbia superato da diversi giorni la data di scadenza
  • evitare di maneggiare alimenti e cucinare quando si ha una gastroenterite virale o batterica e adottare precauzioni igieniche per ridurre il rischio di trasmetterla ad altre persone.
  • Fare riferimento al Medico di Medicina Generale qualora la sintomatologia non si risolva in breve tempo o quando i disturbi siano ricorrenti.