Coniato nel 1951 da Michael F. Jacobson, il termine “junk food” (cibo spazzatura in inglese) viene utilizzato per indicare tutti quegli alimenti inutili o dannosi per il nostro organismo, caratterizzati da uno scarso valore nutrizionale – perché poveri di proteine, fibre e vitamine – e da un alto contenuto calorico, in quanto ricchi di zuccheri semplici, grassi e sale.
In particolare, i cibi spazzatura:
Basterebbero queste premesse per rendere i cibi spazzatura poco raccomandabili e per disincentivarne il consumo, se non fosse che le campagne pubblicitarie sui principali media li dipingono invece come desiderabili agli occhi di bambini e ragazzi, che ne divengono così i principali consumatori, con ripercussioni, anche gravi, sulla loro crescita, nutrizione e salute (si pensi ad esempio al dilagante aumento dei casi di sovrappeso e obesità nella popolazione pediatrica).
Tra gli alimenti normalmente considerati junk food rientrano:
Ma possiamo anche includere:
Se il cibo spazzatura fa così male, perché ne siamo attratti? La risposta a questa domanda non si limita a un semplice “perché sono buoni”, ma ha una spiegazione scientifica del perché ne vorremmo avere sempre di più.
Il nostro cervello ci spinge a cercare e provare esperienze piacevoli, come mangiare del buon cibo (compreso il junk food). Quando questo avviene, si attiva il cosiddetto “circuito della ricompensa”, che consiste nel ripetere le esperienze che producono in noi un senso di appagamento e gratificazione, innescando il noto meccanismo della dipendenza.
Il circuito della ricompensa funziona attraverso il rilascio di dopamina (un importante neurotrasmettitore, noto anche come “ormone della felicità”, con funzioni di controllo sul movimento, sulla cosiddetta memoria di lavoro, sulla sensazione di piacere, la ricompensa e la produzione di prolattina), che avviene ogniqualvolta proviamo un senso di gratificazione, sia esso di tipo fisico o psicologico.
Tra i gratificatori possiamo distinguere quelli naturali (connessi a esperienze quali mangiare, avere rapporti sessuali, fare sport ecc.) e quelli artificiali. Questi ultimi determinano un rilascio di dopamina a partire da qualcosa di “innaturale” (come le eccessive quantità di saccarosio contenute nella maggior parte dei cibi spazzatura).
Quando si instaura una dipendenza, i gratificatori artificiali prendono il posto di quelli naturali, spingendoci a cercare di continuo la fonte del piacere, in questo caso il junk food.
Il cibo spazzatura, quindi, agisce sul nostro cervello, attraverso il meccanismo della ricompensa, rendendoci innanzitutto euforici. Il rilascio di dopamina conseguente all’esperienza piacevole che si prova quando si consuma questo genere di alimenti può far in modo che il nostro cervello crei più recettori per la dopamina.
Ecco così che il junk food attira la nostra attenzione, rendendoci impulsivi. Per resistere alla tentazione, deve entrare in gioco il nostro principale centro di controllo: la corteccia prefrontale. Quest’area cerebrale raggiunge la sua piena maturità attorno ai vent’anni, il che potrebbe spiegare il consumo diffuso del cibo spazzatura tra gli adolescenti, che agirebbero con maggiore impulsività.
Tra gli altri effetti che i cibi spazzatura hanno sul nostro cervello rientrano:
Oltre al rischio di creare dipendenza, consumare quantità eccessive di cibo spazzatura, a discapito di una dieta sana ed equilibrata, può avere effetti negativi non solo sul nostro cervello, ma anche sullo stato di salute e benessere generale e avere conseguenze psicologiche altrettanto deleterie.
Oltre a un aumento di peso, tra gli altri effetti a breve termine di un’alimentazione ricca di junk food rientrano:
I problemi a lungo termine includono, tra gli altri:
Tutte condizioni, queste ultime, associate a diete ricche di zuccheri, grassi e sale e con una carenza di nutrienti essenziali quali fibre, vitamine e sali minerali.
In particolare per quel che riguarda obesità e sovrappeso, il principale imputato sembra essere il fast food (letteralmente “cibo veloce”). Classici esempi di fast food sono hamburger, panini e patatine fritte, che oltre ad avere un bassissimo valore nutrizionale e un alto contenuto di grassi, sale e zuccheri, riuniscono in sé anche altre caratteristiche di un’alimentazione poco corretta come porzioni spesso esagerate ed eccessiva velocità nel mangiare. Tutto questo, unito alla sedentarietà e allo stress derivante dai ritmi frenetici degli stili di vita odierni, favorisce l’accumulo di grasso e, quindi, l’aumento di peso.
Trovare alternative salutari al junk food può essere difficile, ma non impossibile.
Per favorire il consumo di alimenti salutari e seguire un’alimentazione più equilibrata e povera di calorie, si può iniziare dai seguenti consigli:
Bastano veramente pochi accorgimenti, e una buona dose di volontà, per non cadere nella tentazione del junk food.
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