La malattia da reflusso è un disturbo piuttosto fastidioso che interessa l’apparato digerente, colpisce indistintamente uomini e donne, in una fascia di età compresa tra i trenta e i cinquanta anni, e tende a presentarsi con maggior probabilità con l’avanzare dell’età. Tale condizione si manifesta con la risalita di materiale acido dallo stomaco verso l’esofago, con sintomi quali dolore e bruciore di stomaco. Le cause possono essere diverse, a partire dalla comune indigestione, fino alla gastrite cronica, all’ernia iatale, all’assunzione di alcuni farmaci, ma può anche presentarsi in periodi particolari, come la gravidanza o nei giorni caratterizzati da forte stress.
La manifestazione del reflusso è più frequente dopo i pasti (soprattutto se particolarmente abbondanti) e, in alcuni casi, al risveglio o durante la notte, a causa della posizione orizzontale, che facilita il ristagno di materiale acido.
La cura della malattia da reflusso può richiedere diversi interventi a seconda delle cause che portano all’insorgenza della condizione. Se si pensa di soffrire di questo disturbo, quindi, è fondamentale chiedere consiglio al medico, così da individuare la strategia terapeutica più efficace. Al di là dei trattamenti che possono essere suggeriti dal medico, i pazienti che soffrono di reflusso gastroesofageo dovrebbero adottare alcuni comportamenti preventivi, primo fra tutti rivedere le proprie abitudini alimentari. Le modifiche alla propria dieta non necessariamente rappresentano il trattamento risolutivo, ma possono senz’altro migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Innanzitutto, è importante ricordare che non tutte le pietanze sono uguali: esistono, infatti, alcuni cibi che possono peggiorare i sintomi del reflusso, e altri che, al contrario, possono contribuire ad alleviarli. È importante, quindi, sapere quali alimenti prediligere e quali ridurre, per cercare di gestire al meglio la sintomatologia.
In generale, la dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura, è una buona base di partenza per combattere i sintomi del reflusso, ma poiché ogni condizione è diversa dall’altra, per avere informazioni più precise e ottenere un piano alimentare adeguato alle proprie esigenze, è fondamentale consultare un esperto in nutrizione, come il nutrizionista, così da assicurarsi un adeguato apporto di tutti i nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo.
Non esistono alimenti in grado di curare il reflusso gastroesofageo, ma è importante conoscere quali cibi possono migliorare la sintomatologia correlata a tale condizione, così da cercare di gestirla al meglio.
Tra gli alimenti che non possono mancare all’interno di una dieta varia ed equilibrata ci sono le verdure, in particolare quelle che contengono fibre, pochi zuccheri e grassi. Tra le principali ci sono gli asparagi, i broccoli, i cavoletti di Bruxelles, il cavolfiore, i cetrioli, i fagiolini, le patate e gli spinaci.
Lo stesso vale per la frutta, che è alla base di una sana alimentazione in quanto ricca di vitamine, minerali e nutrienti indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. Coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo, però, dovrebbero evitare la frutta acida, come gli agrumi, in quanto questa può favorire il reflusso. Al contrario, si consiglia l’assunzione di frutta a basso contenuto di acido citrico, come le mele, le pere, le banane, le pesche, il melone e i frutti di bosco.
In merito alle proteine, invece, vanno predilette quelle magre, provenienti da fonti a basso contenuto di grassi saturi. Le principali sono contenute nelle carni magre, come il pollo e il tacchino, nel pesce e nei frutti di mare, e nei legumi, come i fagioli e le lenticchie. Sebbene le uova rappresentino una buona fonte di proteine, chi soffre di reflusso dovrebbe evitare il tuorlo in quanto ricco di grassi, quindi il consumo dell’alimento può essere limitato all’albume. Anche i latticini possono essere inclusi nella dieta, in quanto importanti fonti di calcio e proteine; in questo caso, è necessario optare per le opzioni prive di grassi, come lo yogurt magro e il latte scremato.
Un altro alimento da prendere in considerazione sono i cereali, che sono ricchi di fibre e possono contribuire a lenire il reflusso gastroesofageo. In particolare, vanno prediletti i cereali integrali, quindi alimenti come pane integrale, riso integrale o la farina d’avena che possono contribuire a regolare i processi digestivi.
Infine, per soddisfare il fabbisogno giornaliero è necessario consumare anche alimenti che contengono grassi; chi soffre di reflusso, però, dovrebbe sostituire i grassi saturi con i grassi insaturi sani che si trovano, per esempio, nell’olio d’oliva, nella frutta secca (come le noci), nei semi e nell’olio di avocado.
È importante notare che gli alimenti non provocano le stesse reazioni a tutti e che, quindi, alcuni cibi possono rivelarsi efficaci per alcune persone e non per altre. Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi al proprio medico o contattare un nutrizionista per ottenere un consulto mirato e individuare quali alimenti sono più adatti alla propria condizione.
Così come non esistono alimenti in grado di curare il reflusso gastroesofageo, non è possibile pensare che eliminare alcuni cibi dal proprio regime alimentare possa garantire che questo non si presenti. Nonostante questo, però, vi sono alcuni alimenti che potrebbero favorirne l’insorgenza, quindi è importante individuarli e ridurne il consumo per evitare che i sintomi interferiscano con la qualità della vita.
Tra questi rientrano i prodotti animali, in particolare le carni grasse (come la carne rossa, l’agnello, il maiale, la salsiccia o le carni troppo processate), e i cibi ad alto contenuto di grasso come il burro, i prodotti da forno, i formaggi grassi e la panna, che possono provocare il rilassamento dello sfintere esofageo, aggravando i sintomi del reflusso gastroesofageo.
Allo stesso modo, gli alimenti ricchi di zuccheri raffinati possono contribuire al reflusso. Tra questi vi sono il riso e il pane bianco, i cereali per la colazione, i succhi di frutta e le bevande zuccherate.
In generale, poi, vi sono altri alimenti che sembrano aggravare i sintomi del reflusso e che vengono definiti “cibi trigger”; tra questi vi sono:
Le persone che soffrono di reflusso gastroesofageo possono provare a eliminare temporaneamente questi alimenti dal proprio regime alimentare per testare un eventuale miglioramento dei sintomi nel tempo, per poi reintegrarli gradualmente.
Anche in questo caso, è fondamentale non apportare modifiche drastiche alle proprie abitudini alimentari senza aver ottenuto il parere di un medico o di un nutrizionista; lo specialista, infatti, potrà preparare un piano alimentare ad hoc allo scopo di tenere sotto controllo i sintomi del reflusso e assicurare al paziente un adeguato apporto di tutti i nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo.
Se è vero che i pazienti che soffrono di reflusso gastroesofageo devono prestare attenzione agli alimenti che assumono, è altrettanto vero che ci sono una serie di buone abitudini che è importante adottare per gestire al meglio i sintomi di tale condizione.
Di seguito sono riportati alcuni consigli da seguire per lenire la sintomatologia e migliorare la qualità della vita se si soffre di reflusso.
Sebbene questi suggerimenti possano essere intrapresi a casa senza troppe difficoltà, è fondamentale ricordare che non sostituiscono il consulto medico. Se i sintomi del reflusso interferiscono notevolmente sulla qualità della vita del paziente e/o non sembrano migliorare nonostante l’adozione di strategie pensate per la gestione degli stessi, è importante sottoporsi a una visita medica presso uno specialista in gastroenterologia. Quest’ultimo potrà consigliare l’assunzione di farmaci specifici per il trattamento del reflusso (solitamente gli inibitori di pompa protonica), così come potrà indicare la necessità di sottoporsi a ulteriori test ed esami diagnostici (come l’esofago-gastro-duodenoscopia o la ph-impedenzometria esofagea) per valutare meglio le condizioni del paziente e individuare la terapia più opportuna per ripristinare il benessere e la salute del paziente.
Cliccando sul link dello store online si abbandonerà il sito di Digestivo Antonetto, contenente materiale promozionale autorizzato ai sensi della vigente normativa in materia di pubblicità sanitaria. Il sito di destinazione non è di proprietà di Chiesi Italia. Di conseguenza, Chiesi Italia non si assumerà alcuna responsabilità con riferimento alla landing page dello store online scelto.
Cliccando sul link dello store online si abbandonerà il sito di Digestivo Antonetto, contenente materiale promozionale autorizzato ai sensi della vigente normativa in materia di pubblicità sanitaria. Il sito di destinazione non è di proprietà di Chiesi Italia. Di conseguenza, Chiesi Italia non si assumerà alcuna responsabilità con riferimento alla landing page dello store online scelto.
Cliccando sul link dello store online si abbandonerà il sito di Digestivo Antonetto, contenente materiale promozionale autorizzato ai sensi della vigente normativa in materia di pubblicità sanitaria. Il sito di destinazione non è di proprietà di Chiesi Italia. Di conseguenza, Chiesi Italia non si assumerà alcuna responsabilità con riferimento alla landing page dello store online scelto.
Cliccando sul link dello store online si abbandonerà il sito di Digestivo Antonetto, contenente materiale promozionale autorizzato ai sensi della vigente normativa in materia di pubblicità sanitaria. Il sito di destinazione non è di proprietà di Chiesi Italia. Di conseguenza, Chiesi Italia non si assumerà alcuna responsabilità con riferimento alla landing page dello store online scelto.
Cliccando sul link dello store online si abbandonerà il sito di Digestivo Antonetto, contenente materiale promozionale autorizzato ai sensi della vigente normativa in materia di pubblicità sanitaria. Il sito di destinazione non è di proprietà di Chiesi Italia. Di conseguenza, Chiesi Italia non si assumerà alcuna responsabilità con riferimento alla landing page dello store online scelto.